domenica 5 aprile 2015

Passione, Morte e Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

1 Venerdì
 Arrestato nell'orto.
Gli ulivi frondosi coprono il tradimento di un apostolo.
Quegli stessi ulivi sbandierati durante l'entrata a Gerusalemme.
Arrestato e portato davanti le autorità.
Chi si strappa le vesti, chi se ne lava le mani.
Chi volete Gesù, il figlio di Dio o Barabba, il figlio del padre?
 Flagellato. Sputato. Deriso.
Beffeggiato.
Sulla via del dolore.
La croce sulle spalle.
Crocifisso come un malfattore.

 2 Sabato

 Silenzio.
 Tutto sembra immobile,
 il vento ha smesso già da tempo di soffiare
e di portare con sé i rumori della flagellazione.
 Nel pretorio i segni del dolore,
 quel sangue d'agnello mortificato,
 insultato, flagellato e violentato,
di rovi, di spine incoronato
con un mantello di porpora ammantato.
Ecce homo,
Rex Judeorum
 Il buio è calato sulla terra come tela di sipario.
 La storia che vive quotidianamente la morte,
 che sa riconoscere i segni della morte
sembra aver registrato un'altra vittima umana.
 Il legno ancora innalzato
rimane come palo in terra conficcato,
chiodo inserito nelle piaghe
aride di ogni uomo ferito nel mondo
dalla lama del raggio recluso.

 Silenzio.
 Si sentono solo le grida straziate
 della madre e del figlio, del figlio e della madre ai piedi della croce,
una spada che ha trapassato le anime
sotto quelle gocce di sangue ed acqua
 che sgorgano come fiumi perenni
 dalla caverna del costato del Cristo.
 Davvero, davvero quell'uomo era il Figlio di Dio,
lo stolto e saggio romano
grida alla sua anima che non ha pace,
non trova riposo.
 il corpo dell'agnello,
sempre più pesante
per il fardello dei peccati del mondo
è deposto sulla terra,
su quella nuda terra
ora santificata, ora illuminata
da quell'amore di madre che bacia il suo figlio.

 Silenzio.
Tutto tace.
Il sepolcro accoglie il corpo senza sangue
ormai versato sull'ara del Golgota.
È come donna
che riprende quel Figlio
partorito un tempo
per essere strumento di salvezza
ed ora ritornato nelle viscere sante
che lo hanno accolto.

 Un sepolcro.
 Occhio aperto nel mondo
per vedere e memorizzare la verità,
bocca dischiusa e pronta
per gridare a tutto il creato la Santa Veritá.

Vangelo d'Amore, sacrificio di Dio.
 La pietra posta nell'occhio,
la pietra serrata sulla bocca
vorrebbe comunicare una sconfitta.
 Ma il cuore di Dio immortale
batte e palpita d'amore
freme per aver ripristinato la nuova alleanza
ed avere aperto la strada
alla redenzione per quella creatura,
immagine speculare dispersa nel mondo
pecora caduta nel baratro del peccato
ora però recuperata
e posta sulle sue spalle dal Sacro Pastore, redentore del mondo.

 3 Domenica Il sepolcro è vuoto La Luce ha inondato il mondo. Gesù è risorto. Il Cristo ha salvato le sue creature e Padre sarà nostro Dio e figli saremo in Cristo Illuminati dallo Spirito che è Santo. Francesco Paolo Catanzaro Tutti i diritti riservati.

venerdì 3 aprile 2015

Il cristiano che passa

C'è vocazione in chi si nasconde dietro gli alberi della vita per essere spettatore del mondo? Il cristiano per sentirsi tale deve essere aperto a tutte le strade che si stagliano davanti, praticabili ed impraticabili, lineari o di difficile accesso. Forse la strada sterrata è quella che ha più bisogno di essere esplorata. Dove ogni giorno è sofferenza e dolore, vissuti nel silenzio, dentro scatole di cartone come case, dentro l'ipocrisia di chi passa e si mostra infastidito da tale condizione. Eppure il cristiano che passa dovrebbe dividere il suo mantello, dovrebbe soccorrere il fratello che è in difficoltà, dovrebbe spezzare il suo pane per dividerlo, briciola con briciola, con chi è affamato e non ha cosa mangiare. Non basta, però, l'elemosina elargita raramente, non basta un sorriso lanciato da lontano che possa essere di compartecipazione. Lo stato, che siamo noi, che contribuiamo a rendere vivo, dovrebbe agire in nome di tutti. I nostri rappresentanti politici dovrebbero disegnare leggi e promulgarle in difesa della povertà, della fragilitá, della disoccupazione, del diritto ad avere una casa, per la salvaguardia della vera famiglia, senza mortificare altre realtá sociali come la convivenza con o senza Dio in nome della libertà umana. Dovrebbero non realizzare ipotesi filosofiche ma operare pragmaticamente senza nascondersi dietro le parole ma realizzando i fatti. Ed allora la vocazione ad essere cristiani potrebbe essere accettata e realizzata senza sciorinare la laicità di uno stato che potrebbe evolversi verso la rigida indifferenza per l'umanità, se messo in pratica secondo le indicazioni di chi passa per strada e continua per la sua strada anche quando vede un fratello che soffre realmente.

Le stragi dei cristiani

La strage dei cristiani in Kenia ci ricorda l'aberrante strategia dei Jadisti che pensano che provocando morte in altri esseri umani, baciati dall'amore misericordioso, possano guadagnarsi un fantomatico paradiso. Forse creare l'inferno in terra, provocare dolore e lutti, sono azioni che possano essere graditi a Dio? Abbandonate questa idea e convertitevi all'amore che è Allah, Geova, Javhé, la Santissima Trinità. In qualunque lingua ti rivolga, solo ciò che è Amore Misericordioso è gradito a Dio e non la guerra, la vendetta e la morte della propria creatura.